vai al contenuto vai al menu principale

Torre Ferrerio (Sec. XVI)

Scheda

Nome Descrizione
Indirizzo Via Protasi
Apertura su appuntamento - telefono 032483107 - attualmente visite sospese causa EMERGENZA COVID-19
La torre, che domina i tetti del borgo antico, si alza per complessivi trenta metri ed ha pianta rettangolare di 10,5 x 8 metri. Sotto di essa passa l'antica strada che portava in valle Anzasca, la cosiddetta "Mulera": per percorrerla i viaggiatori dovevano pagare un dazio ai padroni della torre. Costoro appartenevano alla famiglia dei Ferrari o Ferreri, il cui nome derivava dall'"ars ferraria", cioè dalla lavorazione del ferro, di cui erano abili e ricchi imprenditori. Un'iscrizione ancora visibile all'ultimo piano della torre ci segnala le date di inizio e di fine dei lavori di costruzione: HUIS TURRIS 1594 DIE X APRILIS PRINCIPIUM 1597 DIE XIX NOVEMBRIS TECTUM (L'inizio di questa torre fu il 10 aprile 1594 e il tetto fu posto il 19 novembre 1597).

Appena terminata, essa venne fatta oggetto di visita, come testimoniato dal manoscritto cinquecentesco del parroco di Pieve Vergonte, Gian Antonio Giavinelli, dal conte Renato Borromeo il 25 novembre 1598, feudatario di tutta la valle Anzasca. E' assai probabile che in quella data non fosse stato ancora realizzato il ciclo pittorico all'ultimo piano, descritto più avanti. La tradizione popolare vuole che, ai muratori e manovali che lavorarono alla costruzione della torre, venisse dato quale compenso, una misura di miglio al giorno; non vi sono invece notizie realitive al nome dell'architetto che dovette progettarla. Il committente è invece conosciuto: si tratta del signor Desiderio, causidico e notaio, figlio di Federico e fratello di Giacomo e Francesco Costruita assieme al palazzo adiacente, che costituiva la vera residenza dei Ferreri, la torre mantenne la sua funzione almeno fino alla metà del XVIII secolo, quando, dopo l'emissione del Regio Biglietto 12 aprile 1768 da parte del nuovo governo sabaudo (subentrato nel 1733 a quello milanese), venne adibita a deposito delle granaglie in assegnazione alle popolazioni della valle Anzasca.

Allegati

Quanto sono chiare le informazioni su questa pagina?

Valuta da 1 a 5 stelle la pagina

Grazie, il tuo parere ci aiuterà a migliorare il servizio!

Quali sono stati gli aspetti che hai preferito? 1/2
Dove hai incontrato le maggiori difficoltà? 1/2
Vuoi aggiungere altri dettagli? 2/2
Inserire massimo 200 caratteri

Questo sito utilizza i cookie per offrirti una migliore esperienza di navigazione.
Cliccando su "Accetto" acconsenti all'utilizzo di tutti i cookies.
Se rifiuti o chiudi questo banner potrai ugualmente consultare il sito ma alcune funzionalità potrebbero non essere disponibili.

Leggi la Cookies policy
Si tratta di cookies tecnici indispensabili al funzionamento del sito
Consentono di monitorare in forma anonima ed aggregata le visite al sito (statistiche)